In
questa Ediz. VII del Campionato Nazionale Ciclisti con diabete che si
sta ormai chiudendo con la fase conclusiva del confronto on line post
gara ho visto nei presenti una maturata consapevolezza atletica,
equilibrio e insieme una autenticità di relazione.
Volente
o nolente in contatto con alcune associazioni diabetiche, mi sono
reso conto che -per fortuna- C&D non ha niente in comune con
queste, come pure i ciclomelliti niente hanno in comune con diversi
membri di queste associazioni.
Previo
consulto davanti al mio specchio, ho tuttavia rinunciato a
trasformarmi in un vecchio, brutto ciclista per avvelenare con una
bella mela rossa tutti gli altri, decidendo invece di coltivare
quanto di buono si è raccolto sabato scorso, 16 giugno, nella sala
riunioni dell'Hotel Minerva ad Arezzo.
Solo
oggi scopro inappropriato il titolo del confronto avvenuto in quella
sala tra i ciclomelliti: <<Terapia insulinica e alimentazione
prima, durante e dopo una GF ciclistica; esperienze a confronto>>
Sarebbe
stato più preciso ed appropriato: <<Strategie atletiche,
insuliniche e alimentari a confronto prima, durante e dopo una corsa
di oltre 100Km in bicicletta>>
Alto,
levissimo e purissimo incontro di guerrieri-atleti in quella sala di
Hotel!
Dopo
una breve premessa teorica della Dr.ssa Anna Ranchelli, tre casi
esaminati; un ciclista in multiiniettiva con detemir e analogo
rapido, un secondo ciclista microinfuso con analogo rapido e un terzo
ciclista in multiiniettiva con Glargine e analogo rapido hanno
rivelato le loro strategie.
Il
successo di queste e delle relative tattiche utilizzate da ciascuno
di loro sarà verificabile dal confronto delle schede (mellitobook)
via via pubblicate su www.ciclismoediabete.it
e su www.diabetenolimits.org.
In
ogni caso il discrimine vero, la vera differenza, la fa la serena
consapevolezza e la conoscenza. La prima è presupposto della
seconda. Pur condividendo una stessa condizione di cronicità, credo
ormai che esitano diversi gradi di serena consapevolezza e quindi di
possibile conoscenza. Nonostante informazioni quantitativamente e
qualitativamente esaustive che di fatto abbiamo tutti ricevuto, si
verificano difficoltà di comprensione di queste che -sono certo- non
dipendono solo o tanto dalle nostre capacità intellettive.
Sono
altrettanto certo però che questi incontri per atleti -inaccessibili
a chi si sente malato di diabete- favoriscano il passaggio ad un
grado superiore di serena consapevolezza e quindi di possibile
conoscenza, che è porta della libertà.
Senza
rinnegare il filmato condiviso a fine riunione
(http://youtu.be/DwxDh-dHVH4)
e pur continuando quindi ogni mattina a guardarmi nello specchio, ho
preso coscienza che il vero specchio in cui percepisco me stesso
resta la squadra di ciclismo e diabete (e di DNL), capace di
restituire a ciascuno di noi un visibile altrimenti invisibile.
Per
questo motivo ci soffio delicatamente sopra e lo pulisco
quotidianamente, perchè difronte a Cristian, Marco, Emanuele,
Alessandro, gli “SHREK”, Attilio, Maurizio e ad ogni altro
ciclomellito che dà un colpo di pedale in questa direzione, provo
piacere. Perchè -dopo questi incontri- scriversi e toccarci ad abili
colpi di penna, mi provoca piacere. Piacere!
Non
so ora se anche il piacere di questo toccarsi con la penna sia
peccato e se ciò mi condurrà alla cecità, come a me e ai miei
genitori è stato prospettato fin da piccolo. Resta il fatto che mi
fa star bene e che pertanto, senza eccedere o cedere
all'autocontemplazione, continuerò ogni giorno a guardarmi in
questo magico specchio.
Sansepolcro,
li 21 giugno 2012.
Andrea
Guerra
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