“Fare sintesi” in dieci righe dell'esperienza importante vissuta al CAMP DNL 2016 é per me difficile.
Ogni
mia considerazione ha infatti radici in quelle riflessioni elaborate
negli incontri precedenti e durante gli esercizi che poi svolgo a
casa.
A
Francavilla ho corroborato le conoscenze su valori glicemici, dosi,
fasi, limiti, livelli, soglie e tanti altri “concetti” tra loro
strettamente connessi che purtroppo mi si manifestano nella loro
continua dinamicità.
Cercare
ancora di rappresentarli attraverso numeri fissi che non cambiano,
vuol dire cercare ancora sicurezza (impossibile) nella staticità,
rinunciando a quell'equilibrio precario ma comunque possibile nel
continuo cambiamento metabolico.
Anche
la sperimentazione svolta in questo CAMP conferma che si debba
tuttavia partire dai valori raccolti in un determinato momento, con
la consapevolezza che ritmi, velocità, FC, soglie, glicemie, ecc.
ecc. tra un mese (per una interruzione degli allenamenti, per
esempio) possono cambiare prendendo diverse direzioni.
Ho
pertanto apprezzato il CAMP proprio per l'opportunità che ha offerto
(e che ricerco nel mio quotidiano) di comprendere meglio i possibili
andamenti che i diversi valori possono prendere e il perchè di
queste possibili direzioni.
Nella
consapevolezza di questo continuo e complesso divenire, in ciascuno
di noi resiste tuttavia la tentazione di individuare “pericolosi”
principi, regole generali e/o punti fermi, capaci al massimo di
indicare una strada, ma non certo di risolvere da soli le criticità.
Come
ho appunto dimostrato anche io con la mia ultima esternazione:
<<ricercare
un dente in più (nel pignone, ovviamente) e un'unità in meno (nel
corpo)>>,
alla quale aggiungervi una parola sarebbe poco, aggiungervene invece
due sarebbe troppo.
Sansepolcro,
21 marzo 2016.
Andrea
Guerra
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