All'apparenza
sono dei semplici e, forse per molti, insignificanti numeri che
tuttavia sono per me molto importanti perchè sono stati da me
anticipatamente previsti nel loro valore prima ancora di essere
rilevati e lì trascritti, quindi sono numeri piegati alla forza
delle precedenti sperimentazioni e alla forza della ragione (che,
tra le altre cose, mi ha ben spinto a fare insulina dopo la corsa).
Sì,
guardo soddisfatto sia questi numeri che la mia prestazione in un
impegnativo percorso da 11,5Km con salite molto ripide chiuso in
49'50”, lasciando alle mie spalle più di 250 concorrenti dei c.a.
300 arrivati al traguardo.
L'ecocorsa
del lago di Montedoglio nel territorio umbro-toscano è diventata
ormai un appuntamento podistico classico di primavera dove “pesare”
gli amici e insieme avversari con i quali poi ci si confronterà
durante le successive, varie competizioni. Ho già preso un piccolo
vantaggio su alcuni di loro che mi sono stati di poco avanti, i quali
non sanno che avevo ancora un po' di polvere da sparare.
Ormai
verso una lenta riabilitazione anche -credo- da parte della cellula
estremista DNL che, beffarda, si rivolge al mondo della diabetologia
con il “digitus
salutaris”,
grazie anche ai “preziosi consigli” ricevuti in mail la settimana
prima della gara, guardo la mia tabella, guardo le schede TUCMA 2016
con i grafici delle ultime sperimentazioni e -auspicando di ricevere
ancora altri suggerimenti dal mio “io interiore antagonista” che
mi vuole tanto, tanto bene- guardo soddisfatto nelle fotografie quel
podista n.ro 50 in canotta blu, con gambe più da tiro che da corsa,
sempre più motivato a pesare (e poi contare) tutto e tutti per poter
continuare a mangiare tutto e tutti.
Il
15 aprile, dall'Alta Valle del Tevere, con riverenza e rispetto.
Andrea
Guerra
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