Alcune
successive, brevi riflessioni e … sospetti:
- domenica scorsa 23 ottobre 2016, prima di pranzare, decido di fare un giro lungo in bici - non ho nelle precedenti 24h scompensi e/o eventi rilevanti di cui tener conto - devo però gestirmi in uno dei momenti peggiori per fare attività, cioè dopo il pasto, con bolo di insulina rapida in azione - riduco (per quello che mi è possibile a pranzo dalla mia mamma!) il pasto e l'insulina, come indicato in tabella (nello specifico, con lo stesso pasto senza poi uscire in bici, avrei dovuto farmi anche due unità, dopo circa un'ora dalle 4u fatte a pranzo. IN VERITÀ, se non fossi andato in bici, avrei mangiato di più!)
- una volta ben partiti in equilibrio, verifico sempre vincente la strategia delle integrazioni a “pacchetti” di circa 20 gr di carboidrati ogni 45 minuti circa - tuttavia, sospetto fortemente che sia diventata riduttiva l'analisi dei pasti/integrazioni circoscritta ai soli carboidrati e sia quindi da superare
- riguardando i dati di questi due giorni, credo che abbia reintegrato le scorte e/o comunque recuperato interamente solo alle 13:15 del giorno dopo. Forse è inutile mangiare tanto e subito; non ho sospetti sul subito ma sul “tanto”, perchè in ogni caso ci vuole il tempo di recuperare
- sospetto sempre di più che siano vincenti “quantità+combinazione” di tutti i macronutrienti tra di loro; me lo conferma ancora una volta l'integrazione delle 22.30 di domenica (non sono solo c.a. 10gr. di cho) - la contestuale riflessione di quel preciso momento (che in quello stesso preciso momento ho voluto anche subito trascrivere nel mellito book, insieme al timore e alla conseguente strategia utilizzata), è il frutto/risultato di tante esperienze condivise, supportate dalle spiegazioni scientifiche ricevute da due grandi medici marchigiani, Mario Vasta e Maurizio Sudano, sulla ricostruzione del glicogeno muscolare dopo lo sforzo.
- voglio riportare quella riflessione qui di seguito: “1. Avverto stanchezza per una pedalata molto impegnativa, oltre il mio carico attualmente sostenibile. 2. Temo -anche per la qualità della cena- ipo notturna non evitabile con riduzione di insulina. 3. Opto per una unità di lenta in meno (9u. anziché 10) e per uno spuntino con grassi (vegetali!) in prevalenza”
- sospetto che le ipo non siano tutte uguali e che quindi non posso correggerle tutte nello stesso modo
- in generale, devo continuare ad annotare tutto con la penna sulla carta perchè mi è di molto aiuto e sospetto anche che -prima ancora di annotare le mie singole glicemie- debba focalizzare l'attenzione su altre voci. Tra queste voci, per esempio, il totale giornaliero delle unità di insulina in rapporto al mio peso e -poichè sono in trattamento multiiniettivo- il rapporto tra le unità di rapida e le unità di lenta, cercando di “tirare” verso il basso quest'ultima o comunque di portarla alle stesse quantità giornaliere della rapida.
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