Notizie
di cronaca sportiva e personali riflessioni: primo
significativo incontro e sommario confronto tra la delegazione
ciclismoediabete.it e il Team Novo Nordisk lo scorso fine settimana a
Cesenatico, in occasione della “Coppi Bartali 2014” (27-30 marzo
2014).
Per
ciclismoediabete.it, ero presente io, Enrico Pironi, Fabio Cortesi
e Daniele Cordone. Per il team Novo Nordisk, otto giovanissimi (da 21
a 28 anni) ciclisti professionisti con diabete, tra i quali
l'italiano Andrea Peron.
È
stato bello conoscere questi giovani ciclisti e, soprattutto, vederli
correre con quelle splendide divise bianche e blu. Chi
di loro in un gruppetto all'inseguimento dei primi, chi di loro nel
gruppone, chi di loro rimasto più indietro, tutti comunque a
correre nella serie "A" del ciclismo internazionale, tutti
nella mischia, tutti " visibili, ma irriconoscibili" come
un ciclomellito consapevole, in controtendenza al vecchio slogan sul
diabete T1 (e sui diabetici!): "Malattia
invisibile, ma riconoscibile" o “invisibili, ma riconoscibili
(sotto
inteso)
… per tutti i loro limiti”.
Quello
che è emerso da questo confronto?
Sotto
il profilo atletico notevoli differenze; i ciclisti del Team Novo
Nordisk sono giovani e forti, molto forti, si allenano
quotidianamente e con programmi personalizzati.
Sotto
il profilo metabolico e alimentare non ho invece percepito
particolari differenze e rigore; alcuni con microinfusore, altri
invece in multiiniettiva, hanno tutti un sensore glicemico
(G4Platinum della DEXCOM. Magari averlo anche noi!) e si
controllano di media 4 volte al giorno portando dentro questa unica
preoccupazione: la corsa di domani (non la glicemia).
Al
loro seguito, ammiraglie un Pulman attrezzatissimo per viaggiare, un
camion pieno di bici, accessori e ricambi di ogni genere, nonché
autisti, meccanici, preparatori, massaggiatori e uno staff
medico-diabetologico.
Dopo
la corsa ho cenato insieme a loro e a tutte queste altre -altrettanto
essenziali!- persone che compongono il Team Novo Nordisk, affine a
ciclismoediabete.it. In questo momento conviviale ho infatti compreso
appieno il valore aggiunto di questa speciale squadra composta
esclusivamente
da ciclisti con diabete: portare il messaggio
di quel possibile cambiamento di vedute sui tanti pregiudizi intorno
al diabete T1.
Credo
pertanto che, prima di ogni altra cosa, sia fondamentale consolidare
in ogni componente del Team la consapevolezza di portare questo
messaggio, senza cercare la vittoria (probabilmente nel prossimo
futuro arriverà anche il podio), perché la vittoria è nella
presenza di questi giovani ciclisti con diabete nel circuito
internazionale del ciclismo come veri atleti, al pari degli altri.
Visibili, ma irriconoscibili.
Andrea Guerra
Foto, vedi sotto
Tre video su: http://youtu.be/gfku5Bp8bKA (passaggio team); http://youtu.be/nSra1flMI48 (ripresa con caduta); http://youtu.be/BSuoKx2qI6k (al seguito del Team)
Tre video su: http://youtu.be/gfku5Bp8bKA (passaggio team); http://youtu.be/nSra1flMI48 (ripresa con caduta); http://youtu.be/BSuoKx2qI6k (al seguito del Team)
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