Dopo aver provato due
sensori FreeStyle Libre e mezzo (uno mi si è staccato dal
braccio prima del tempo) condivido questa mia prima “impressione”
di paziente che ha dovuto prendere quello che passava il convento
(vale a dire la USL8Toscana): i sensori FreeStyle sono attendibili
solo se la glicemia è tendenzialmente stabile, entro buoni valori
glicemici.
Se invece la glicemia
aumenta velocemente (non ho avuto ipo violente, quindi non ho potuto
verificare la situazione inversa) e va fuori i range accettabili,
perde in precisione.
Ho maturato questa
convinzione durante gli ultimi giorni nei quali sono stato “da
cane”: tosse, febbre, dolori di schiena, con conseguenti effetti
sulla glicemia a voi noti (e dire che la settimana scorsa avevo fatto
anche il vaccino anti-influenzale ! ).
Per fortuna ora sto
meglio, anche se ancora sotto antibiotico.
Facendo insulina,
variazioni glicemiche violente possono verificarsi: malattia,
attività fisica, stress. In una corsa avere uno strumento
affidabile, eliminerebbe molti pericoli dando maggiore sicurezza.
Nel quotidiano Freestyle
mi è di molto aiuto, ma in una corsa -per es.- non mi fiderei.
Attualmente credo ci
siano tre o quattro diversi sensori glicemici disponibili sul mercato
e, personalmente, non ne elogio uno a discapito di altri.
Contesto solo che venga
negata la possibilità di provare e quindi di scegliere.
Come qualche anno fa con
i glucometri, ora sta succedendo di nuovo con i sensori. Devi appunto prendere quello che passa il convento. Anche nella mia “virtuosa”
regione Toscana.
Mi contengo comunque solo
perché tanti altri miei compagni di squadra, senza andarli a cercare
lontano (quelli che sono seguiti ad Urbino, per esempio!), stanno
molto, molto peggio.
Un saluto a tutti.
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